martedì 2 dicembre 2008

UPV WATERPOLO- prima parte.


28 Novembre 2008

Finalmente, ho deciso di iniziare il blog. Da molto avevo un idea, molti amici lo sapevano, spesso ho rimandato per noia e mancanza di tempo. Ma ora ne avrò molto in questo viaggio di andata per Barcellona. Infatti la mia lezzaggine si è presentata di nuovo: ho comprato un biglietto da 22€ per un viaggio da 5 ore, invece che uno da 39 per un viaggio di 3. No pasa nada.

Primo argomento: la waterpolo UPV. Somministrata in pillole. Ovvero, argomenti trattati singolarmente e non tutti in una volta sola.

Per i miei ex-compagni di squadra empolesi argomento più sentito è sapere dove gioco adesso.Bene, vi rispondo subito: nella piscina dietro al mio laboratorio. Infatti ho la fortuna di avere la piscina e tutti gli impianti sportivi a 2 minuti di passeggio da dove lavoro (edificio 6F). Anche se, al momento, non sfrutto molto le possibilità deportive offerte dal Politecnico. Infatti gli sport sono gratis e io mi sono scelto uno a pagamento. Pago l'inscrizione al campionato 35€ e l'allenatore 70€. E non mi hanno ancora dato tutto il completino sportivo dell'università.

La piscina: Profonda 2 metri, lunga 50m, larga una corsia in più di quella interna empolese. Ottima, ma non la sfruttiamo. Infatti giochiamo le partite d'allenamento e quelle di campionato in 25m invece che in 30. Sarebbe un vantaggio, visto le altre squadre hanno delle vasche da bagno, ma per la maggior parte della squadra sarebbe un mare innavigabile.

La squadra: Formata da studenti, ex giocatori, e lavoratori. Annovera fra i suoi adepti 3 italiani (io compreso)e 2 turchi. Gli stranieri alzano molto la bassa competitività di tutta la squadra. Infatti, non avendo il settore giovanile, i giocatori sono gli ex allievi più dotati e veterani della scuola di pallanuoto accademica. La bassa esperienza si sente molto. Fanno errori molto semplici (che non vengono curati) e la tecnica è molto scarsa.

Non abbiamo boe, o meglio, le abbiamo ma fanno piangere. Al punto che, se le marco io non segnano mai. Siamo talmente messi male che l'allenatore ci vieta di passare a boa durante le partite:”Senno la boa dietro ci prende sempre la palla”. Intuendolo, gli avversari marcano a uomo molto stretto e non segniamo più.

Invece, il mancino non è male. Se allenato potrebbe giocare nel campionato italiano. Però, la volontà di migliorare ai giocatori non manca. Forse manca all'allenatore. Infatti i ragazzi sono molto interessati e assidui. Si impegnano e fanno poco schiamazzo. Peccato che ci alleniamo soltanto 4 volte la settimana per un ora.


Alla prossima puntata.






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