domenica 19 luglio 2009

VIAGGI PRE-FERIALI n°1 - Migrazione moto e Barcellona




In questo periodo mi sono fatto dei piccoli viaggi di pochi giorni. La scelta del mese non è stata certo la migliore. Infatti si sono accavallati i viaggi, gli esami e il trasloco con relativi nervosismi e stress. Agli occhi dei miei lettori sembrerà una totale mancanza di organizzazione, in realtà è la conseguenza di un eccessiva organizzazione anticipata su una presenza parziale di informazioni. E' mia abitudine comprare i biglietti mesi prima così da risparmiare sul costo del viaggio. Però questo prevede una totale conoscenza dei tempi e dei fatti che si verranno a creare durante la mia assenza, altrimenti si avranno delle brutte sorprese. Eccoci dunque al punto: credevo di avere gli esami senza date fisse e ristrette nei giorni fra giugno e luglio . Invece, si è rivelato il contrario quando già avevo i biglietti in mano. Quindi ho dovuto correre per rispettare gli impegni, sfruttare ogni minuto libero per i doveri con la conseguenza di non godermi pienamente i viaggi fatti.

Valencia è una città che si gira bene in bicicletta: di grandezza media, con grandi marciapiedi, piste ciclabili e totalmente piana. Grazie all'abitudine consolidata e alle brevi distanze da percorrere, in questi primi mesi di migrazione, la bici è stata il mio mezzo locomotore. Però un pensiero cominciava a girarmi per la testa: “Ma il mio cavallo alato come starà? No, non posso lasciare il mio Pegaso solo chiuso in garage in questi luminosi mesi estivi “ Quindi ho preso la decisione: la mia moto mi raggiungerà. E arriveremo in nave.

Finiti i corsi di dottorato all'università di Valencia, torno in Italia in aereo. Sto qualche giorni in famiglia e dal meccanico per i controlli alla moto (grazie Pancho per l'aiuto). Poi, mercoledì 24 notte, mi imbarco a Livorno. Destinazione Barcelona. Si, Barcellona, perché l'unico collegamento dall'Italia per Valencia parte da Salerno. A Barcellona arrivano traghetti da Genova, Livorno e Civitavecchia. Viaggio su un mezzo abbastanza grande della Grimaldi. A bordo ci sono già alcune scolaresche di studenti spagnoli. Nel tragitto, non mi disturberanno troppo. Mi sistemo nel salone (avevo comprato solo il passaggio ponte) con panini di mamma, e computer. Ovviamente avevo dimenticato il necessario per la notte. Subito conosco un motociclista pisano, mi informa che parte per un tour spagnolo: sbarcato, aspetterà un amico da Valencia, dopo qualche giorno a Barcelona, gireranno la Spagna. Il viaggio previsto è di 20 ore che però passano bene grazie al mare tranquillissimo (forza lago), i compiti da fare al PC e alcune ore di sonno scomodo (dormendo con la giacca della moto per il fresco). Al porto di Barcelona la triste notizia: l'amico del pisano è ritardo da Valencia causa nubifragio. Bene, sfuma l'idea di viaggiare per la notte verso Valenzia. Piano B: chiedo ospitalità a i colleghi di corso che abitano a Barcelona. Ospitalità concessa.









Così, sbarcato, accompagno il collega motociclista al Ostello BNC (ci perdiamo un ora per le strade) e poi mi dirigo da Ruben. Il giorno dopo il mio amico mi suggerisce: “Io vado in laboratorio, perché non ti fai un giro in moto per Barna, tipo a Montjuic nella zona olimpica?”.

Presto detto, sono in sella per le strade della collina al lato del porto. Giro tranquillo, mi guardo il paesaggio e mi godo la moto. Viaggio dietro una delle decine di auto-scuola che percorrono la collina, ma, quando decido di svoltare in una strada e mi fermo ad uno stop, mi affiancano due scooteroni della polizia.

Polizia: “Buongiorno, lei ha la patente (carnet de conducir)?”

Io: “Si, certo”

P: “Ok, ma lei non conosce i segnali stradali!”

I: “Come scusi?”

P: “Si, lei è in una strada di divieto d'accesso segnalata da sei (6!) cartelli !”

I: “Una strada vietata? Segnalata da 6 cartelli? Mi scusi, ma fino ad adesso ero dietro ad un'auto-scuola e non mi sono accorto di niente”

P: “E' da molto che la seguiamo [cazzata gigante, ndr] e abbiamo visto tutto, quindi adesso esca da qua, scenda e se ci prende in giro la denunciamo”

I: “Ah, no no, scendo scendo, per di qua? Ma questa la posso percorrere?”

P: “Non faccia il simpatico, stia attento e sene vada”

I: “Hasta Luego

P: “Adios

Impaurito e con la coda fra le gambe, scendo rapidamente al porto, mi percorro le vie “reali”, arrivo a Barceloneta , mi fermo alla piscina a vedere se c'è qualcuno che si allena. Nessuno, mi prendo una birra sulla spiaggia e ritorno a casa.

Barcellona: molto carina d'estate (d'inverno piove spesso), si gira bene in moto e , forse in bici. Cittadinalmente vale di più di Valenzia.

Il giorno dopo parto alla volta di Valenzia. Viaggio di 3 ore e mezzo sotto il sole del pomeriggio, ultra tranquillo grazie alle strade drittissime. La moto arriva con l'acqua in ebolizione.



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